Record di investimenti in cybersecurity in Italia
Impennata degli investimenti in sicurezza IT in risposta alle minacce digitali avanzate
In Italia, la spesa per la sicurezza informatica cresce, ma siamo ancora ultimi nel G7. Serve più formazione su IA e sicurezza. Criminali usano IA per attacchi, ma le aziende iniziano ad adottarla per difendersi.
Nell'anno corrente, il settore della sicurezza informatica italiano segna una crescita senza precedenti, con una spesa che si attesta su una cifra mai raggiunta prima: 2,15 miliardi di euro, segnando un incremento del 16% rispetto all'anno precedente. Nonostante questo incremento, l'Italia si posiziona ancora come fanalino di coda nel G7 quando si esamina il rapporto tra spesa nel mercato di cybersecurity e Prodotto Interno Lordo.
Sensibilizzazione e formazione: punti chiave per la cybersecurity
Presso il convegno "Beyond Cybersecurity: tra intelligenza umana e fattore artificiale", Gabriele Faggioli, responsabile scientifico dell'Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano, ha sottolineato la necessità di un equilibrato investimento in risorse umane e tecnologiche. È decisivo non solo abbracciare il potenziale dell'Intelligenza Artificiale nella sicurezza informatica, ma anche investire nella formazione e nella consapevolezza dei professionisti del settore.
Intelligenza artificiale al servizio del cybercrime
L'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale da parte delle reti criminali informatiche diviene sempre più sofisticato: le potenzialità riconosciute vanno dal perfezionamento delle campagne di social engineering, all'identificazione efficace di nuove vulnerabilità, fino alla produzione di contenuti deepfake. Tali pratiche sono volte soprattutto alla disinformazione e costituiscono una sfida crescente per l'integrità del tessuto informativo aziendale e sociale.
L'IA nella difesa aziendale: un capitolo aperto
Sebbene il 56% delle aziende di grandi dimensioni abbia cominciato a implementare l'Intelligenza Artificiale nei propri sistemi di sicurezza informatica, solo il 22% la utilizza in modo estensivo. Questi strumenti sono preminentemente finalizzati al rilevamento di anomalie (73%), all'identificazione preventiva di minacce e vulnerabilità zero-day (70%) e all'analisi di correlazioni tra eventi per strategie di prevenzione (70%). Questa fase embrionale nell'adozione dell'IA rappresenta un campo ancora aperto a significativi sviluppi futuri nel contrasto alle minacce informatiche.
Follow us on Google News for more pills like this02/22/2024 13:10
Marco Verro