Un futuro incerto per la cybersecurity in Europa

La consapevolezza in materia di sicurezza informatica è piuttosto scarsa in Italia, e la situazione non è molto diversa nel resto d'Europa. Una recente indagine dell’Eurobarometro ha rivelato una drammatica arretratezza in questo settore strategico a livello continentale. La mancanza di competenze specifiche, l'esigenza crescente di esperti in sicurezza informatica e la necessità di personale formato all'interno delle aziende sottolineano uno scenario desolante. La Commissione europea ha evidenziato come questi risultati siano perfettamente allineati con un rapporto dell'ENISA, l'Agenzia dell'UE per la cibersicurezza, che sottolinea un inquietante aumento degli attacchi informatici, compromettendo settori cruciali come informazione, logistica, trasporti e approvvigionamento energetico.

Iniziative italiane per la sicurezza

L'indagine dell'Eurobarometro arriva in un momento in cui la Commissione sta intensificando i suoi sforzi di sensibilizzazione. L'Italia sta dimostrando un impegno significativo: a Roma, è nata recentemente la comunità delle agenzie cyber del G7, sotto la presidenza di Bruno Frattasi, direttore dell'Agenzia Nazionale per la Cyber Sicurezza. Questo gruppo di lavoro affronta la sfida di una materia in rapida evoluzione, dimostrando che adeguarsi rapidamente alle nuove minacce è essenziale. L'istituzione di questa comunità rappresenta un tentativo di unire le forze internazionali nel combattere le crescenti minacce alla sicurezza informatica.

Verso una maggiore resilienza

L'indagine pubblicata è parte di un'iniziativa più ampia dell'Accademia per le competenze in materia di cyber sicurezza, creata un anno fa per rafforzare le sinergie tra iniziative pubbliche e private a livello europeo e nazionale. L'obiettivo è rispondere alle esigenze del mercato della cybersecurity e renderlo più resiliente. La resilienza, in questo contesto, rappresenta la capacità di un'azienda di resistere agli attacchi informatici o, se colpita, di ripristinare rapidamente le operazioni minimizzando l'impatto sulle attività. Questa capacità è diventata una priorità assoluta per le organizzazioni che vogliono mantenere la continuità operativa in un mondo sempre più digitalizzato.

Investimenti per il futuro

La Commissione europea ha deciso di stanziare 10 milioni di euro quest'anno per sostenere progetti di formazione sulle competenze informatiche per PMI, start-up e settore pubblico. Dal 2021, gli investimenti totali in questo campo, da parte degli Stati membri e del settore privato, hanno raggiunto circa 600 milioni di euro, e nuove opportunità di finanziamento saranno disponibili a partire dall'autunno 2024. Questi investimenti non solo cercano di colmare un gap significativo rispetto a paesi come Stati Uniti, Cina, Iran e Corea del Nord, ma intendono anche affrontare le esigenze di un mondo sempre più interconnesso. Ora, la sfida sarà vedere quando si inizieranno a raccogliere i frutti di questi sforzi congiunti.