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Allarme sicurezza: supposta intrusione di LockBit nel sistema della Federal Reserve

Possibili conseguenze e risposte delle autorità alla presunta violazione informatica della Federal Reserve

LockBit sostiene di aver violato la Federal Reserve USA, rubando 33 TB di dati sensibili. Tuttavia, mancano prove concrete. L'FBI ha recuperato chiavi di decrittazione per aiutare le vittime. Gli esperti restano scettici, considerando questa rivendicazione una possibile manovra di visibilità.

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Il gruppo di ransomware LockBit ha annunciato di essere riuscito a penetrare nei sistemi della Federal Reserve degli Stati Uniti, sottraendo ben 33 terabyte di dati sensibili, tra cui informazioni bancarie di numerosi cittadini americani. La dichiarazione è corredata dalla minaccia di rendere pubblici tali dati tramite il loro portale di leak accessibile solo via Tor. Nonostante l'allarme suscitato, LockBit non ha fornito prove concrete del furto. L'assenza di conferme ha alimentato lo scetticismo tra gli esperti del settore, molti dei quali ritengono che si tratti di un'operazione finalizzata a ottenere visibilità.

Il potenziale impatto di un attacco alla Federal Reserve

La Federal Reserve è responsabile della gestione del sistema bancario federale degli Stati Uniti attraverso dodici distretti sparsi in città chiave come New York, San Francisco e Chicago. Una violazione effettiva dei suoi sistemi potrebbe causare gravi ripercussioni, sia a livello nazionale che internazionale. La Federal Reserve rappresenta quindi un obiettivo di alto profilo e la sottrazione di dati come quelli rivendicati da LockBit potrebbe avere conseguenze significative. Tuttavia, l'assenza di prove concrete ha finora mantenuto l'attenzione su un piano puramente ipotetico.

Azioni dell'FBI contro LockBit

Intanto, l'FBI ha annunciato di aver compiuto progressi significativi nel contrastare le attività del gruppo LockBit. All'inizio di giugno 2024, l'agenzia ha reso noto di essere riuscita a ottenere oltre 7.000 chiavi di decrittazione, permettendo a molte vittime del ransomware di recuperare i propri dati senza dover pagare il riscatto. Durante la Conferenza di Boston sulla Sicurezza Informatica del 2024, Bryan Vorndran, Assistente Direttore della Divisione Cyber dell'FBI, ha esortato le vittime a contattare il centro reclami per crimini informatici sul sito ic3.gov per ricevere assistenza gratuita, evidenziando l'impegno del governo nel mitigare gli effetti degli attacchi informatici.

Incognite e futuro prossimo

La preoccupazione resta alta mentre si attende la data annunciata per la possibile pubblicazione dei dati sottratti, un'occasione che potrebbe confermare o smentire le affermazioni di LockBit. Fino a quel momento, la comunità cyber e le istituzioni continuano a monitorare la situazione con attenzione. Le misure adottate dall'FBI dimostrano l'importanza di una risposta coordinata e tempestiva agli attacchi ransomware, con l'obiettivo di ridurre il più possibile i danni alle organizzazioni colpite. Senza prove tangibili, le dichiarazioni del gruppo restano comunque nel limbo tra minaccia concreta e manovra mediatica.

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27/06/2024 04:15

Editorial AI

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