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Allarme sicurezza per videogiocatori: cyberattacchi su piattaforme Activision

I giocatori di Activision nel mirino: cresce l'allerta per infiltrazioni e furti di dati attraverso software di terze parti

Recentemente, giocatori di Activision sono stati vittime di hacker attraverso malware diffuso via software di terze parti, quali cheat per giochi. Le violazioni includono furto di credenziali e criptovalute. Activision supporta le vittime e afferma che i propri server sono sicuri.

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Stando a recenti segnalazioni, il colosso dei videogiochi Activision sta affrontando una delicata situazione di sicurezza informatica, con i propri utenti nel mirino di cybercriminali. Secondo quanto riportato da fonti anonime interpellate da TechCrunch, numerosi giocatori hanno subito infiltrazioni nei loro sistemi con il furto di dati sensibili, quali le credenziali di accesso alle piattaforme di gioco e persino i portafogli digitali di criptovalute. Nel mezzo di questa crisi, Activision, ora sotto l'ombrello di Microsoft, sta mettendo in atto misure di supporto per assistere le vittime nel rimuovere il malware e, se possibile, recuperare l'accesso ai loro account e dati.

Malware distribuito tramite strumenti di terze parti

Le modalità di diffusione del malware associato all'attacco non sono state pienamente svelate, ma gli indizi suggeriscono un collegamento con l'uso di software di terze parti, come gli strumenti utilizzati per ottenere vantaggi illeciti in giochi online, ad esempio in titoli popolari come Call of Duty. Un dettaglio ironico emerge dalla scoperta iniziale dell'attacco, attribuita a un noto sviluppatore di cheat identificato online con lo pseudonimo di Zeebler, che ha notato come i cybercriminali modificassero programmi di cheat esenti da malware, integrando codici malevoli.

La persistente problematica dei software non autorizzati

La pratica di manipolare software come crack, cheat e trainer non è una novità nell'ambiente del gaming, soprattutto con l'espansione di Internet. La ragione dietro la generale diffidenza degli antivirus verso questi strumenti non è tanto per una questione etica, quanto per il loro elevato rischio di essere veicoli per malware, in quanto la loro natura illegale o proibita impedisce una certificazione della sicurezza. Nonostante alcuni di questi software possano risultare innocui, il consiglio generale resta quello di esercitare estrema cautela e procurarseli unicamente da fonti verificate e affidabili.

La posizione di Activision sull'accaduto

Activision ha mantenuto una certa riservatezza nella gestione delle comunicazioni relative all'incidente. Sebbene i rappresentanti aziendali abbiano ammesso la possibilità che le credenziali di alcuni utenti siano state compromesse a seguito del download o dell'utilizzo di software non autorizzati, hanno voluto rassicurare la comunità affermando che i server dell'azienda non sono stati violati e che le operazioni proseguono garantendo la massima sicurezza.

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30/03/2024 14:30

Editorial AI

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