UE e USA: nuovo accordo di trasferimento dati approvato
La Commissione Europea avanza nonostante le preoccupazioni: promesse di protezione dei dati individuali e nuove opportunità per le aziende tecnologiche
La Commissione Europea ha approvato un accordo che consente il trasferimento di dati commerciali tra l'UE e gli Stati Uniti. Questa decisione riguarda giganti della tecnologia come Facebook e Google, che in precedenza hanno dovuto affrontare incertezze legali sui trasferimenti di dati. Il nuovo accordo fa seguito al riconoscimento degli Stati Uniti come paese con un'adeguata protezione dei dati, ai sensi del GDPR dell'UE. Nonostante i potenziali vantaggi per le imprese, l'accordo ha sollevato preoccupazioni sulla privacy.
In una mossa molto attesa, la Commissione Europea ha dato il via libera ad un nuovo accordo che facilita il trasferimento dei dati commerciali tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti. Questa decisione riveste una particolare importanza per giganti del tech come Facebook e Google, che nei recenti tre anni hanno affrontato incertezze legali relative alla trasmissione dei dati. Tali dubbi erano emersi in seguito alla decisione della Corte di Giustizia dell'Unione Europea di annullare lo "Scudo UE-USA per la privacy", il precedente accordo che regolava lo scambio di dati personali a scopi commerciali.
Riconoscimento degli USA come paese adeguato per la protezione dei dati
La Commissione ha ufficialmente riconosciuto gli Stati Uniti come un paese che garantisce sufficienti protezioni per il trattamento dei dati personali, risultando in una "decisione di adeguatezza". Questa è una delle misure previste dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell'Unione Europea, allo scopo di determinare se un paese non membro offre un livello di protezione dei dati equiparabile a quello europeo. Prima dell'annullamento dello "Scudo UE-USA per la privacy", il trasferimento dei dati era regolato da questo accordo e dal "Safe Harbor", entrambi successivamente bloccati in seguito a una denuncia dell'attivista della privacy Max Schrems, che contestava le pratiche invasive dell'intelligence statunitense.
L'elaborazione del nuovo accordo
Il nuovo accordo è stato realizzato a seguito di un periodo di negoziazioni tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti. Nel corso dell'ultimo anno, il presidente americano Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo per limitare l'accesso dei servizi di intelligence ai dati degli europei. Dopo un periodo di adattamento, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato la scorsa settimana di aver soddisfatto i requisiti stabiliti dal suddetto ordine. Tra le clausole del nuovo accordo, è prevista l'istituzione di un ente che permetterà ai cittadini europei di fare appello contro le agenzie di intelligence statunitensi se ritengono che i loro dati siano stati raccolti in modo ingiustificato o sproporzionato.
Le conseguenze del nuovo accordo: opportunità e sfide
L'adozione del nuovo accordo avrà implicazioni significative per le grandi piattaforme tecnologiche americane, che potranno gestire più facilmente i dati personali dei loro utenti europei, facilitandone il trasferimento tra Unione Europea e Stati Uniti. Tuttavia, nonostante i potenziali benefici per le aziende, persistono dubbi sulla protezione dei dati personali dei singoli individui. Il Parlamento Europeo ha espresso preoccupazioni riguardo all'accordo, sostenendo che potrebbe permettere trasferimenti di dati senza adeguate protezioni. Nonostante ciò, l'opinione del Parlamento non è vincolante, permettendo alla Commissione di procedere. Schrems, dal canto suo, ha già preannunciato un nuovo ricorso alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, al fine di tentare di annullare la decisione.
Seguici su Instagram per altre pillole come questa11/07/2023 08:59
Marco Verro